Antonio Socci, giornalista abituato a sostenere i propri articoli con dati riscontrabili, ha lanciato via twitter la tabella con il numero dei decessi accertati dall’inizio di quest’anno dall’Organizzazione mondiale della sanità (worldometers.info, sito che fornisce dati statistici in tempo reale).
La Rai, in particolare, si sta distinguendo per creare insicurezza nei telespettatori. Invitando a non trascurare le indispensabili precauzioni per evitare i contagi, giornalisti e conduttori di programmi del servizio pubblico, di fatto, rafforzano in chi li segue apprensioni e ansie.
L’insistenza con cui tutti i telegiornali, Rai, La7, Sky e, in parte, anche Mediaset, aprono con l’aumento dei contagi del virus di Wuhan sembrano volere preparare l’opinione pubblica ad accettare un nuovo isolamento, anche mini, anche parziale, ovviamente per preservarne la salute.
Che gli italiani si siano dimostrati pazienti è indubitabile. Che però siano disposti a farsi prendere in giro ancora a lungo è da dimostrare. È legittimo sperare in un nuovo isolamento per non riaprire le scuole o per far slittare le elezioni, sia per il referendum, sia per il rinnovo dei consigli regionali, ma realizzarlo potrebbe generare, questa volta, sì, grandi movimenti di piazza.
La corda, continuamente tirata, si spezza. Il “regalo” che l’élite cinese ha fatto al mondo persevera nei suoi devastanti effetti. Spiace constatare che troppi ministri dell’attuale governo (e anche qualche imprenditore) non avvertano il pericolo di fare affari con i capi di un Paese che ha saputo coniugare il peggio del capitalismo con il peggio del totalitarismo comunista.
A meno che anche in Italia non ci sia qualcuno tentato di emulare stili e comportamenti come quelli delle autorità pechinesi: controllo ferreo dei cittadini attraverso App per telefonini e prigione certa per gli oppositori. Hong Kong docet.
Se qualcuno ha ancora dubbi sull’avvolgente sistema di vita proposto dalla nomenclatura cinese, osservi ciò che sta accadendo ed è accaduto a Hong Kong. È ora di svegliarsi.
È ora di capire che vanno tutelati i valori della democrazia in cui crediamo ed è venuto anche il momento di criticare apertamente coloro che, in spregio ai nostri valori democratici, pensano esclusivamente ai propri interessi trafficando con Paesi che operano per egemonizzare il mondo.
Il virus di Wuhan è un formidabile campanello d’allarme per gli uomini liberi e che intendono rimanere tali.
Combattiamo con le precauzioni che ci sono state insegnate, ma non lasciamoci sopraffare. Soprattutto non permettiamo ad alcuno di utilizzarlo come spauracchio per spingerci lentamente ad accettare forme di controllo delle nostre persone, quale preludio alla schiavitù.